Caratteristiche tecniche e finiture

La scelta di pavimenti e di rivestimenti in una casa risulta sempre molto complessa, in quanto, questi materiali andranno a rivestire gran parte della superficie dell’appartamento e lo faranno in modo irreversibile.

Ciò mette in seria difficoltà chi è chiamato a valutare quale sia la giusta soluzione.

La scelta del pavimento, oltre che per la resa estetica, dovrà essere vagliata soprattutto considerando alcuni requisiti prestazionali, come: il livello di permeabilità del materiale, di scivolosità, di resistenza agli agenti chimici e alle macchie, di durata nel tempo.

Oggi il mercato offre un’ampia gamma di prodotti adatti ad ogni esigenza e con caratteristiche tecniche eccellenti, ma la tipologia di materiale ceramico più avanzata, sia per rispondenza ai requisiti tecnici, sia per valore estetico, è il grès porcellanato.

Questo materiale a massa compatta  è ottenuto attraverso un processo di sinterizzazione delle argille ceramiche, feldspati, caolini e sabbia.

Tutte le materie prime vengono inizialmente macinate (trasformate in barbottina), poi finemente atomizzate, fino a raggiungere una polvere a granulometria omogenea adatta alla pressatura. Sono cotte in forno a temperature estremamente elevate (1200-1400 C°), raggiungendo uno stato di vetrificazione non porosa, che dona al materiale un’impermeabilità tale da rendere la piastrella completamente idrorepellente e con elevate caratteristiche di resistenza meccanica.

Il termine “grès” deriva dal francese e indica che la massa ceramica della piastrella è estremamente greificata, compatta. L’aggettivo “porcellanato” invece deriva dall’utilizzo anche del caolino, una argilla bianca comunemente utilizzata anche per la produzione di porcellana che da al gres il caratteristico colore beige chiaro alla superficie grezza.

In alcuni casi si miscelano all’impasto dei coloranti ottenendo un prodotto colorato in massa, che presenta un aspetto omogeneo su tutte le superfici.

Il grande valore estetico e funzionale del gres porcellanato discende anche dalla grande capacità, di simulare l’aspetto superficiale di altri materiali, attraverso un processo di stampa sul supporto in fase di produzione. Sarà possibile, infatti trovare in commercio una serie di prodotti in gres dall’effetto: pietra, marmo, legno, cotto e cemento.

Quando si sceglie un gres porcellanato, bisogna tener presente anche della sua finitura superficiale e del taglio.

In commercio le finiture più frequenti sono:

  • naturale (strutturata o bocciardata) – è una finitura molto versatile che si presta a molteplici usi; il prodotto non subisce altre lavorazioni in superficie dopo la cottura, garantendo una maggiore durezza e resistenza alla permeabilità.
  • lappata – viene ottenuta trattando la superficie del prodotto ceramico con specifiche spazzole e paste abrasive che ne diminuiscono parzialmente  la ruvidità, aumentandone la caratteristica di brillantezza.
  • levigata lucida / levigata satinata – è una finitura che presenta una omogeneità superficiale di trattamento; la prima caratterizzata da una elevata brillantezza, la seconda opaca ma con un grado di luminosità da non trascurare; questa finitura risulta essere più delicata rispetto alla finitura naturale perché il processo di levigatura apre una serie di pori del materiale che lo rendono sicuramente più sensibile alle macchie.

Il gres porcellanato può fondamentalmente avere tre tipologie di bordi:

  • naturale – bordo derivato solo dalla formatura della pressa.
  • rettificato monocalibro – bordo perfettamente rettilineo che viene ottenuto da un rigoroso processo di squadratura, in modo da consentire un sistema di posa con fughe di minimo spessore.
  • anticato – bordo irregolare rustico che richiede una fuga di almeno 4 mm.

Il calibro, il tono e l’omogeneità cromatica sono, infine altri fattori importanti che caratterizzano il materiale. In particolare: il calibro è lo spessore del materiale; il tono ne identifica il colore; e l’omogeneità cromatica ne definisce le minime tolleranze di variazione tonale tra i diversi pezzi prodotti.

Una nuova tendenza nel campo della ristrutturazione, è la “KERLITE”.

Questo prodotto è un gres laminato costituito da lastre di minimo spessore, rinforzate da un maglia in vetroresina integrata alla superficie inferiore.

Le lastre sono prodotte in dimensioni di 300 cm x 100 cm. Vengono pressate con una forza pari a 15.000 tonnellate, per essere poi tagliate in una linea di taglio automatizzata in modo da ottenere tutti i formati finali.

La peculiarità di questo prodotto è quella di poter essere applicato su pavimenti preesistenti, evitando di conseguenza di livellare porte interne e battiscopa, con una notevole riduzione dei costi.

immagine in evidenza, fonte: Stone & more – Casa dolce casa

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