La personalità rivelata dall’arredamento

Arredare casa è il rispecchiamento della nostra psiche.
La casa è la proiezione simbolica del nostro mondo interiore; è la seconda pelle che ci separa dal mondo esterno: quello dei luoghi che frequentiamo, dei rapporti sociali che intratteniamo.
Jung, infatti, sostiene che “Il ritorno a casa” è il momento per ritrovare noi stessi e per consentire la nostra “individuazione nel mondo esterno”.

Mobili, materiali, tendaggi, tessuti, colori che scegliamo, generano le atmosfere che rivelano le nostre emozioni . Equilibrio o dinamismo delle forme, colori, luci, trame e tessiture dei materiali sono la manifestazione della tranquillità o vivacità che ci caratterizza.

Pertanto, arredare “casa” rappresenta l’atto creativo con cui definiamo la nostra identità psichica, rendendo manifesto il nostro mondo interiore.

Se adottiamo uno stile classico, ciò rappresenta un bisogno di rifugiarci nelle certezze del passato; mentre, se scegliamo un arredamento minimalista, dalle forme pure ed astratte, questo riflette la nostra attitudine a ricercare un’ideale perfezione nella razionalità.

Invece, arredare con la fusione dei linguaggi rispecchia la reale complessità del mondo globalizzato; dove l’ordine e la pulizia delle linee e delle forme si arricchisce con valori simbolici di oggetti trovati in luoghi esotici o elementi provenienti dal passato.

Jung ritiene che esistono delle personalità collettive, che contraddistinguono diversi gruppi di individui. Ciascuna di esse sarebbe identificata con una figura archetipo che ne descrive il carattere; e per ognuna di esse definisce la dimora ideale.

Gli archetipi si possono manifestare anche simultaneamente, pertanto ciascuno di noi potrebbe rispecchiarsi in uno o più di essi.

A)
LA CASA DELL’INNOCENTE
L’innocente è una persona gioviale ed ottimista. La sua personalità non è stata mai segnata da eventi dolorosi. Pertanto, ritiene che il mondo sia un luogo sicuro. E’ una persona che crede nella bontà della gente, e per questo ama intrattenere molte relazioni interpersonali, ed è sempre incline a rendere manifeste le proprie emozioni.

L’innocente predilige gli spazi ampi e luminosi. Gli ambienti si interconnettono reciprocamente come un open space.

Gli arredi sono configurati in modo flessibile e poco organizzato, in modo da poter essere utilizzati per diverse funzioni.
G
li oggetti sparsi per casa sono liberamente disposti a vista e non riposti entro cassetti o ante.
I colori che caratterizzano gli ambienti sono vivaci ed i materiali e le finiture sono caldi e naturali.

La zona di maggior importanza della casa è il salotto, dove ampi divani comodi ed accoglienti, provvisti di cuscini e tappeti abbinati, sono il luogo ideale per l’intrattenimento.

B)
LA CASA DELL’ORFANO
L’orfano è l’idealista deluso, ovvero colui che ha subito la perdita delle certezze della vita. E’ una persona incline a vivere in perfetta autonomia, facendo affidamento prevalentemente su se stesso. Tende a difendere l’intimità del suo spazio domestico. Essendo una persona saldamente legata alla concretezza della realtà, ha un forte senso pratico, che lo induce ad essere molto ben organizzato. Inoltre ha una predilezione per la vita all’aperto ed in contatto con la natura.

Predilige un’abitazione che abbia ambienti direttamente aperti su spazi esterni, quali giardini o grandi terrazzi attrezzati con molto verde.

L’arredamento è costituito da pochi elementi, ma di valore, e con design semplice e pulito.  Gli ambienti sono sobri ed organizzati, e provvisti di oggetti dall’alto contenuto tecnologico.

La stanza prediletta è lo studio, dove sono esposti cimeli, trofei e tutto ciò che riguarda qualche attestazione di merito da lui conseguito.

C) LA CASA DEL VIANDANTE
Il viandante è una persona che ama  sperimentare nuove forme di pensiero, come in un viaggio intellettuale. Ama il cambiamento continuo nel proprio modo di vivere, rifiutando schemi e preconcetti. Anche se non accetta le regole imposte dagli altri, è lui stesso ad imporsele. Ed è per questo che non sopporta il disordine ed l’imprecisione.

La casa preferita dal viandante ha una distribuzione degli ambienti organizzati in maniera funzionale, e suddivisa in maniera tale che ogni cosa sia al suo posto.

L’arredamento è distribuito in maniera rigorosa. Gli oggetti sono disposti con estremo ordine e precisione, e sono maggiormente costituiti da pezzi rari o ricordi di viaggi fatti in passato.

L’ambiente da lui preferito è quello della libreria con poltrona, collocati vicino ad una finestra luminosa che prospetta su un bel panorama.

D) LA CASA DEL GUERRIERO
Il guerriero è una persona che vive la vita come perenne sfida. È coraggioso, forte, tenace e persegue i suoi obiettivi con grande determinazione, pertanto disposto anche a molte rinunce. Tende ad imporsi una grande autodisciplina ed è dotato anche di grandi qualità strategiche.

La casa del guerriero ha un’impostazione ben squadrata, in cui ogni stanza ha una funzione ben precisa; e contiene in genere manufatti imponenti come: colonne, archi, scalinate, grosse porte, tipici di una casa antica e sontuosa.

L’arredamento è composto da elementi realizzati con forme innovative e multifunzionali e dall’elevato contenuto tecnologico, anche se inseriti in un impianto molto classico. Le finiture sono realizzate con una vasta gamma di materiali, prediligendo quelli più innovativi, come le patine lucide dei laccati e del vetro. A volte questi arredi molto contemporanei si combinano a pezzi di antiquariato dall’aspetto maestoso.

La stanza preferita dal guerriero è quella prospiciente un grande terrazzo da cui è possibile avere un’ampia visuale sul paesaggio circostante, e su cui è possibile godersi i primi raggi di sole.

E)
LA CASA DEL MAGO
Il mago è una persona che ha preso consapevolezza della vita, pertanto ne conosce bene tutti gli aspetti. E’ un trasformista, si adatta a tutte le situazioni, anche quelle negative, affrontandole sempre con spirito positivo. Tende a non prendere mai decisioni definitive, attendendo positivamente i cambiamenti. E’ una persona amichevole e spiritosa, e per questo, risulta essere un grande comunicatore.

La casa del mago è uno spazio che si presta molto alle trasformazioni. Pertanto egli predilige ambienti che non abbiano forme e geometrie con separazioni rigide, come ad esempio un grande loft.

L’arredamento della sua casa è in continua evoluzione, con allestimenti sempre nuovi per tendaggi, imbottiti e colori. Per questo motivo i mobili sono essenziali e poco ingombranti, in maniera da poter essere facilmente spostati. Ma soprattutto sono componibili, consentendo diverse possibilità configurative.
Gli oggetti che generalmente troviamo esposti sui mobili, sono il frutto di trasformazioni o operazioni artistiche fatte da lui stesso.

La stanza da lui privilegiata é un laboratorio dove si compie la sperimentazione creativa, uno spazio non concluso ma sempre aperto a cambiamenti in arrivo.

F) LA CASA DEL FOLLE
Il folle è l’anticonformista per eccellenza; colui che vive la vita con estrema libertà. Non si cura delle regole e delle convenzioni, né tanto meno delle opinioni altrui. E’ una persona incline alla istintività, ed ama vivere ogni esperienza diretta sul campo. La sua grande curiosità lo porta ad essere anche molto creativo, spingendolo a ricercare sempre nuove sensazioni.

La casa del folle è uno spazio anticonvenzionale, dove si sperimentano nuove forme di abitare. Uno spazio futuristico dove è sovvertita la canonica distribuzione delle funzioni.

L’arredamento è composto da elementi con forte connotazione espressiva, dalle linee futuristiche ed high-tech, rifiniture metalliche e lucide. I mobili somigliano a delle opere d’arte, ed a volte, richiamano delle forme surreali. Tra gli oggetti collocati negli ambienti, ritroviamo spesso opere raffiguranti quadri astratti o sculture surreali.

L’ambiente prediletto è la stanza dello “stupore”, quella destinata all’allestimento scenografico di oggetti inconsueti  ma raffinati, come in una galleria d’arte.

Per approfondire:

Architettura e psicoanalisi. Percorsi e riflessioni sugli spazi della mente a cura di Giuseppe Ferrari e con il contributo di: V. Penati, A. Girard, L. Galbiati; 2011, Edizioni Ferrari Sinibaldi

Psicoarchitettura. Riflessioni di uno psicologo sull’arte di costruire; Ivan Battista, 2015, Gangemi Editore



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